Ricaricare un’auto elettrica è un’operazione estremamente semplice che non richiede particolari conoscenze, ad esclusione della tipologia di presa e di ricarica da effettuare. In questa guida cerchiamo di fornire tutte le informazioni più utili per garantire un’esperienza di ricarica semplice e senza dubbi.
Indice
Ricarica domestica: serve installare una wallbox?
Per ricaricare un’auto elettrica direttamente a casa non è necessario alcun tipo di installazione di wallbox o di modifica del contratto di fornitura energetica in quanto è sufficiente avere a disposizione una presa domestica, solitamente di tipo Schuko, anche se questo metodo è il più lento.
La soluzione migliore è quella di predisporre, durante l’acquisto dell’auto, una cifra per l’acquisto e l’installazione di una colonnina domestica (wallbox) con la quale ricaricare fino ad 11kW in corrente alternata. In questo modo, ed effettuando anche l’upgrade del contratto di fornitura domestica, la vettura si potrà ricaricare in molte meno ore per una maggiore versatilità quotidiana.
Chi ha, invece, un impianto fotovoltaico a casa potrà ricaricare spendendo ancora meno o addirittura zero in base alle performance dei pannelli solari installati.
Ricarica pubblica: come ricaricare l’auto elettrica alle colonnine?
La ricarica più rapida è quella disponibile tramite le colonnine pubbliche ad alte performance in corrente continua. Con potenze che vanno dagli 80kW a più di 200kW, in base al modello e all’auto da caricare, è possibile completare la ricarica di un’auto elettrica in circa mezz’ora (si fa riferimento, in questo caso, alla ricarica tipica dal 10% all’80% per questioni di sicurezza e tutela della salute della batteria stessa). Sicuramente un grande vantaggio, se comparato alle tempistiche della ricarica in corrente alternata fino a 11kW o, per alcune colonnine pubbliche, 22kW che tendono a impiegare svariate ore.
Lo svantaggio della ricarica DC sta nel costo del servizio che è estremamente più alto rispetto alla ricarica domestica, considerando il prezzo della componente energetica. Abbiamo affrontato il discorso relativo ai prezzi in un articolo approfondito che vi invitiamo a leggere per saperne di più.
Leggi anche: Quanto costa fare 100km con un’auto elettrica?
Le prese di ricarica: quali sono i connettori?
Oltre alle modalità di ricarica AC e DC (o altresì detta CC), per ricaricare un’auto elettrica è necessario avere familiarità con le varie prese: Mennekes, CSS, CHAdeMO, ecc.
Uno dei più diffusi e comuni cavi di ricarica è quello Mennekes (detto anche di Tipo 2) che supporta la corrente alternata fino ad un massimo di 22kW e che quindi può essere usato con le wallbox domestiche e con le colonnine pubbliche AC.
Per la ricarica rapida e ultra rapida alle colonnine pubbliche vengono usati i cavi CSS oppure CHAdeMO, che si trovano tendenzialmente già integrati nelle colonnine.
Di seguito, un riepilogo di tutti i connettori e le modalità di carica presenti sul mercato:
Modo 1 | Modo 2 | Modo 3 | Modo 4 | |
---|---|---|---|---|
Utilizzo | Ricarica alle normali prese di corrente (senza box di controllo) | Ricarica alle normali prese di corrente (con box di controllo) | Ricarica alle colonnine pubbliche | Ricarica rapida alle colonnine pubbliche |
Tipologia di corrente | AC | AC | AC | DC |
Connettore | – | Tipo 1 (lato veicolo), Mennekes Tipo 2 (entrambi i lati), Tipo 3 A/C (lato colonnina) | Tipo 1 (lato veicolo), Mennekes Tipo 2 (entrambi i lati), Tipo 3 A/C (lato colonnina) | CSS COMBO2, CHAdeMO |
Per auto elettriche? | X | ✔️ | ✔️ | ✔️ |
Abbonamenti e tariffe per ricaricare un’auto elettrica
Per semplificare la ricarica dell’auto è consigliabile attivare uno o più servizi in abbonamento, che siano flat o a consumo, così da avere già account e dati di pagamento impostati prima di fermarsi a ricaricare. Può capitare che il solito fornitore di energia non sia disponibile nella zona in cui è necessario effettuare la ricarica oppure che le colonnine usate di solito siano occupate; avere almeno un’alternativa semplifica molto la ricerca e la ricarica di un’auto elettrica, almeno fino a quando il sistema “Plug&Charge” non diventerà uno standard.
Ci sono numerosi fornitori con abbonamenti flat oppure con tariffe a consumo, come Enel X e Ionity, tra i quali scegliere valutando le proprie abitudini ed esigenze. Solitamente si può fare tutto con l’applicazione per smartphone ma, per essere sicuri al 100% è conveniente avere anche una tessera fisica che possa abilitare le ricariche, magari se il cellulare si dovesse scaricare prima del previsto.
I passaggi da seguire per ricaricare un’auto elettrica
Riportiamo qui una piccola guida completa dei passaggi essenziali da seguire per ricaricare un’auto elettrica:
- Creare un account e sottoscrivere un abbonamento oppure un servizio a consumo
- Individuare la stazione di ricarica dall’app o dal sistema di infotainment dell’auto (se integrato con i servizi di ricarica)
- Prenotare la ricarica e posizionarsi sugli stalli dedicati alla colonnina scelta
- Aprire lo sportellino del connettore dell’auto
- Collegare i cavi tra auto e colonnina (assicuratevi che siano quelli forniti ufficialmente dalla casa madre o che abbiano specifiche e certificazioni adeguate)
- Dare il via alla ricarica
- Chiudere l’auto se si va via per bloccare il connettore e assicurarlo all’auto
- A ricarica finita, sbloccare l’auto e riporre il cavo concludendo sull’app il processo di ricarica
Ovviamente queste indicazioni sono generiche e non tutti i servizi e non tutte le colonnine funzionano allo stesso modo quindi fate sempre riferimento alla situazione specifica e, in caso di ulteriori dubbi, contattate il servizio clienti del fornitore di energia o del marchio della vostra auto.