Ultimamente, la discussione che vede contrapporsi i carburanti green e l’alimentazione elettrica è stata portata a Bruxelles, con Germania e Italia che hanno sollevato delle grosse perplessità sullo stop alla vendita di nuove auto endotermiche a partire dal 2035. Raggiunto un accordo tra UE e Germania, dal 2035 non ci saranno solamente le 100% elettriche ma anche le auto esclusivamente alimentate ad e-fuel, quindi con impatto neutro sull’ambiente. Ma cosa sono esattamente gli e-fuel e i biocarburanti? E perchè Bruxelles non ha sposato l’idea italiana di puntare sui biocarburanti? In questo articolo, analizzeremo le caratteristiche di entrambe le soluzioni, esaminando i loro vantaggi e svantaggi.
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Che cosa sono gli e-fuel e i biocarburanti?
Gli e-fuel, o carburanti sintetici, sono prodotti ad emissioni zero. La loro produzione richiede l’utilizzo di energia pulita, come l’elettricità da fonti rinnovabili, per convertire l’anidride carbonica in un combustibile mediante l’elettrolisi dell’acqua così da separare l’idrogeno e combinarlo con l’anidride carbonica catturata dall’atmosfera.
I biocarburanti, invece, sono prodotti a partire da fonti biologiche, da materie prime di scarto, biomasse e da colture specifiche, non concorrenti a quelle destinate alla produzione alimentare, e sfruttano un processo chimico specifico.
Entrambi i carburanti rappresentano un’alternativa molto più sostenibile rispetto ai carburanti fossili, come benzina e gasolio, tuttavia ci sono importanti differenze tra gli e-fuel e i biocarburanti da tenere a mente in questa fase di transizione che porterà, verosimilmente, ad una mobilità 100% elettrica in futuro.
Le differenze tra gli e-fuel e i biocarburanti
Una delle principali differenze tra gli e-fuel e i biocarburanti riguarda la quantità di anidride carbonica emessa durante il loro ciclo di vita. Gli e-fuel prevedono emissioni di CO2 neutre nel caso in cui si scelga di usare esclusivamente energia rinnovabile per alimentarne il processo produttivo. Difatti, la quantità di CO2 emessa nell’aria dai veicoli alimentati esclusivamente ad e-fuel verrebbe compensata con quella prelevata dall’atmosfera durante la produzione, raggiungendo così la tanto ambita neutralità climatica.
I biocarburanti, invece possono abbattere le emissioni di CO2 ma non ne garantirebbero la totale neutralità: si parla, infatti, di una riduzione di circa l’80% in media.
Ancora, tra le differenze troviamo il fattore costo che è estremamente elevato – al momento – per la produzione degli e-fuel. Di contro, i biocarburanti sono già disponibili sul mercato, ad esempio quelli di ENI, e non comportano una spesa estremamente maggiore rispetto ai carburanti classici che già conosciamo. C’è da considerare che, nel corso del tempo, il costo di produzione degli e-fuel potrà solo abbassarsi e quindi i prezzi finali per il pubblico potrebbero risultare notevolmente più accessibili.
I pro e i contro degli e-fuel e dei biocarburanti
Gli e-fuel presentano diversi vantaggi, tra cui la loro capacità di ridurre le emissioni di anidride carbonica, l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile ed il raggiungimento della neutralità climatica. Inoltre, gli e-fuel non richiedono la coltivazione di terreni specifici, riducendo quindi ogni rischio di concorrenza con le colture alimentari. Tuttavia, ci sono anche alcuni svantaggi associati agli e-fuel: la loro produzione richiede un’importante quantità di energia, che deve essere prodotta in modo sostenibile, pena il vanificarsi dell’intero ciclo di produzione. Un altro aspetto negativo degli e-fuel è la necessità di infrastrutture specifiche per la produzione, oltre all’impiego massivo di acqua, una risorsa sempre più preziosa. Ancora, si parla delle emissioni di inquinanti allo scarico, al netto della CO2, che rimangono al contrario delle auto elettriche.
I biocarburanti presentano diversi vantaggi, tra cui la loro capacità di ridurre le emissioni di anidride carbonica e la loro disponibilità sul mercato. Tuttavia, ci sono anche alcuni svantaggi associati alle grandi quantità di terreno agricolo richieste. Anche in questo caso, sono presenti timori sull’impiego dell’acqua da usare nel processo produttivo.
Questi sono tutti timori che andranno poi valutati e bilanciati con attenzione durante lo sviluppo su larga scala della tecnologia che, di fatto, diventerà essenziale nel 2035, sempre a patto che i produttori di autoveicoli decidano di puntare su questa transizione intermedia dopo tutti gli investimenti fatti sull’elettrico.
La scelta dell’Unione Europea per il 2035
Come abbiamo visto, sia gli e-fuel che i biocarburanti rappresentano una soluzione sostenibile per ridurre le emissioni inquinanti dei mezzi di trasporto. Tuttavia, è importante ricordare che la transizione verso fonti di energia più pulite richiede un impegno collettivo e un investimento considerevole in ricerca e sviluppo e, soprattutto, degli obiettivi precisi da raggiungere. L’Unione Europea ha, infatti, deciso di puntare all’obiettivo carbon neutral e ha accolto la proposta tedesca di puntare sugli e-fuel, insieme alla tecnologia elettrica, per il futuro della mobilità sostenibile. La proposta italiana sui biocarburanti non può, attualmente, garantire il 100% di neutralità dal carbonio e quindi – pur essendo green ed estremamente valida – non sembrerebbe sufficiente per il raggiungimento degli obiettivi climatici.
Vi aggiorneremo con gli sviluppi sulla tematica e sulle tecnologie che andranno a posizionarsi accanto all’elettrico per la mobilità del prossimo futuro, nella speranza che si tratti di tecnologie utili come supporto ad una transizione energetica in grado di salvaguardare il più possibile l’ambiente, soprattutto nei settori non facili da elettrificare, come i trasporti aerei e marittimi, nelle competizioni sportive nel settore del Motorsport e nello specifico ambito delle supercar ad alte prestazioni.