Le batterie al sale (ioni di sodio) hanno un futuro?

Le batterie agli ioni di sodio, comunemente dette “al sale”, stanno attirando sempre più interesse in ottica sostenibilità ma necessitano di ulteriore sviluppo per essere impiegate in massa nel settore della mobilità elettrica. Hanno davvero un futuro in questo settore?

Come funzionano le batterie agli ioni di sodio

Le batterie agli ioni di sodio funzionano in modo simile alle tradizionali batterie agli ioni di litio, che ormai conosciamo bene, ma con una specifica differenza: invece di utilizzare il litio, le batterie agli ioni di sodio utilizzano il sodio, che è un elemento molto più diffuso e meno costoso (uno dei più diffusi sul pianeta, a differenza del litio che ormai è sempre più raro).

Ovviamente, alla stregua delle batterie al litio, anche quelle al sale sono ricaricabili e sfruttano il ciclo carica-scarica attraverso il movimento degli ioni. Quando la batteria viene caricata, gli ioni di sodio partono dal catodo e si spostano verso l’anodo. Durante il processo di fornitura dell’energia, ovvero quando la batteria si scarica, il processo si inverte, con gli ioni di sodio che si spostano dall’anodo al catodo.

Le batterie agli ioni di sodio non devono essere però confuse con le vere batterie al sale che invece si caratterizzano come batterie termiche che accumulano energia sotto forma di calore e che vengono usate in condizioni specifiche, compreso il supporto agli impianti fotovoltaici e alla produzione di energia green e sostenibile.

A che punto è questa tecnologia?

Le batterie agli ioni di sodio (Na-ion) sono in fase di sviluppo e solo negli ultimi anni sono riuscite ad attirare maggior interesse, ma i primi risultati sono promettenti e potrebbero avere un impatto significativo sul futuro dell’energia grazie alla maggiore facilità con la quale reperire il materiale e al minore impatto sull’ambiente a fine ciclo di vita.

Inoltre, tra i vantaggi di questa tecnologia si può annoverare la maggiore sicurezza ed il minore rischio di incidenti legati all’infiammabilità. Attualmente, le applicazioni delle batterie agli ioni di sodio sono ancora limitate rispetto alle batterie agli ioni di litio, tuttavia, ci sono alcuni settori che stanno iniziando a sfruttare questa tecnologia, ad esempio nei sistemi stazionari di accumulo e stoccaggio, anche in combinazione con la produzione energetica derivante da fonti rinnovabili.

Gli svantaggi: quali sono le limitazioni delle batterie al sale?

Nonostante le loro potenzialità, le batterie agli ioni di sodio presentano alcuni svantaggi rispetto alle batterie agli ioni di litio. In primo luogo, le batterie agli ioni di sodio hanno una densità energetica inferiore rispetto alle batterie agli ioni di litio e quindi possono immagazzinare meno energia per unità di peso. Ciò significa che, a parità di peso, offriranno meno energia di quelle agli ioni di litio e che per raggiungere la stessa densità energetica servirà avere a disposizione batterie molto più pesanti, le quali potrebbero influenzare negativamente le performance complessive dei veicoli elettrici.

Gli sviluppi futuri delle batterie agli ioni di sodio

Probabilmente, il primo passo in avanti di questa tecnologia lo si potrà ottenere nell’alimentazione di veicoli elettrici leggeri, come biciclette e scooter, che richiedono meno energia rispetto a veicoli più grandi come auto, camion e autobus e che possono beneficiare di costi di produzione ridotti senza essere appesantiti dalla mancanza di una densità energetica al pari di quella offerta dalle batterie a litio attuali.

Sono molti i produttori che stanno lavorando su questa tecnologia, ad esempio CATL, HiNa Battery, Altris e Natron Energy. Attendiamo nuovi annunci per capire e analizzare l’andamento dello sviluppo tecnologico su questo tipo di batteria e sull’evoluzione dei veicoli elettrici.

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