La Commissione Europea ha finalmente ottenuto i primi risultati sui consumi e sulle emissioni reali delle auto ibride plug-in e questi hanno mostrato come la situazione sia diversa da quella ipotizzata. Ecco quali sono le cose da sapere e perché questo potrebbe modificare radicalmente il settore automotive sia ora che nel prossimo futuro.
Prima di analizzare i dati reali sui consumi e sulle emissioni delle auto ibride plug-in occorre fare una precisazione. Non bisogna andare in panico se questi valori sono discordanti o mostrano situazioni peggiori rispetto a quelle pronosticate. Perché? Perché bisogna comprendere diversi fattori. In primo luogo, il monitoraggio delle emissioni reali delle auto ibride è partito dal gennaio 2021, circa 3 anni fa, quando è stato imposto il sistema OBFCM per tutti i veicoli che vengono immessi nel mercato UE. Oltre a ciò, è naturale aspettarsi che i dati in laboratorio siano discordanti da quelli reali: i campioni sono diversi e anche l’utilizzo di ogni veicolo. Ancora, ciò non vuol dire che le auto ibride plug-in non sono adeguate per ridurre le emissioni, ma tali risultati mostrano come questi veicoli abbiano delle potenzialità che ancora devono raggiungere.
Dopo questa premessa, è arrivato il momento di studiare e comprendere quali sono i dati su consumi ed emissioni rilevati dalla commissione UE. Per quanto riguarda i veicoli ibridi elettrici plug-in immatricolati per la prima volta nel 2021, le emissioni reali di CO2 sono in media 3,5 volte maggiori rispetto ai dati rilevati in laboratorio e ai valori di omologazione. Nel dettaglio, si parla di 4l/100km o 100g CO 2/km. La Commissione Europea ha compreso perché i dati sono diversi: le auto non sono guidate elettricamente con la frequenza ipotizzata. Anche chi ha un’auto di questo genere, quindi, preferisce marciare la maggior parte delle volte non affidandosi all’elettrico ma continuando con il comune carburante.
Qual è la conseguenza dei risultati che sono stati rilevati? Ebbene, come prima cosa, la Commissione ha pensato di rivedere i metodi di calcolo per la rilevazione dei dati. Queste modifiche, che partiranno dal 2025, si basano sull’effettivo utilizzo delle vetture in elettrico e con carburante. Con questa nuova procedura, si potranno effettivamente prevedere le emissioni delle auto plug-in ibride. Se ciò dovesse dare ancora grandi discordanze tra i valori di omologazione e i dati reali, allora sicuramente la Commissione Europea prenderà altri provvedimenti. Gli esperti sapranno come muoversi al meglio per ridurre le emissioni e permettere ai cittadini di avere metropoli più green che riducano non solo l’inquinamento ma anche i consumi delle proprie vetture.
La Commissione Europea ha ottenuto i risultati non solo per le auto ibride plug-in ma anche per i veicoli che utilizzano solo i carburanti. Anche in questo caso, come per le auto ibride, c’è stata una grossa discordanza tra dati reali e dati ottenuti in laboratorio. Nella fattispecie, il consumo di carburante per le auto che utilizzano benzina è stato del 23,7% maggiore rispetto alla media ufficiale. Similmente, per le auto a diesel, il divario è stato del 18,1%.
Insomma, il divario tra i dati in laboratorio e quelli ottenuti dal reale consumo sul territorio è ancora più ampio rispetto a quelle delle auto ibride plug-in. Anche in questo caso però, la Commissione Europea ha spiegato perché ci sono dei valori così diversi. Per le auto con motori a combustione, la Commissione ha spiegato che ci sono delle abitudini di guida e delle condizioni che non si possono replicare in laboratorio. Tra questi fattori ci sono le condizioni del traffico, la temperatura dell’ambiente, l’uso dell’aria condizionata e degli strumenti elettronici a bordo e il comportamento del conducente.
In ultima analisi, come ha evidenziato il comunicato ufficiale dell’Unione Europea, la Commissione ha necessariamente bisogno di rivedere ulteriori parametri per offrire un quadro chiaro e completo ai tanti cittadini e automobilisti. Sicuramente, con una raccolta di dati più precisa e con tante altre statistiche raccolte nel tempo, la Commissione riuscirà a capire le vere potenzialità delle auto ibride plug-in, comportandosi di conseguenza per migliorare la situazione.
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