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Auto elettriche

Come funziona un motore elettrico?

Scopriamo come funziona un motore elettrico, quali sono i suoi elementi e in che modo riesce a far muovere le ruote delle auto e dei veicoli.
Francesco Sicilianidi Francesco Siciliani27/08/2024
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Come funziona un motore elettrico
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Il motore elettrico converte l’energia elettrica in energia meccanica per dare movimento alle ruote e far muovere l’auto elettrica, lo scooter elettrico e così via e viene alimentato da una batteria ricaricabile, più o meno capiente in base alle tipologie e alle esigenze: ecco spiegato (brevemente) come funziona.

Sostanzialmente, nonostante i diversi tipi di motori a disposizione nel panorama attuale, scopriamo come funziona un motore elettrico: quando il conducente accelera, il motore viene alimentato dalle batterie, quindi senza alcuna combustione (a differenza dei motori endotermici), e attiva un campo magnetico facendo scorrere l’elettricità attraverso le bobine dello statore, ovvero la parte fissa del motore. Questo campo magnetico fa muovere il rotore, ovvero la parte mobile del motore elettrico, grazie alla forza che interagisce con i magneti installati su di esso, generando appunto una rotazione. A questo punto, la rotazione viene trasmessa agli assi per far muovere il veicolo.

Leggi anche: Dove nasce il rendimento del motore elettrico e perché è così efficiente

Ovviamente, esistono diverse tipologie di motori elettrici che si caratterizzano per delle peculiarità e delle precise differenze. In buona sostanza, possiamo affermare, come leggiamo anche su bec.energy, che esistono motori a corrente alternata (AC) e motori a corrente continua (DC). Quelli a corrente alternata sono i più utilizzati grazie alla maggiore efficienza e alla possibilità di essere controllati più facilmente ma ci sono dei casi in cui vengono applicati ancora i modelli DC, soprattutto nei veicoli elettrici più piccoli.

Cosa cambia tra le due tipologie? In un motore a corrente alternata (AC) le bobine dello statore sono disposte secondo un determinato schema e interagiscono con i magneti del rotore per generare rotazione. In un motore a corrente continua (DC), invece, le bobine dello statore sono collegate ad una serie di elementi, chiamati barre commutatrici, che, appunto, commutano la direzione della corrente mentre il motore gira. Ne deriva che sul primo tipo, la potenza può essere regolata tramite frequenza e ampiezza dell’elettricità fornita al motore, mentre sul secondo tipo, la potenza può essere regolata tramite la tensione dell’elettricità fornita al motore.

Leggi anche: Motore a magneti permanenti: cos’è e come funziona

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